PALINSESTO, 2023

Naturografie di Lago (elementi naturali su tela) e Studi disegni, foto ingrandimenti al microscopio ritoccati a tecnica mista)

La tela è stata installata presso il canneto, area di particolare interesse conservazionistico in quanto costituito da un singolare biotopo rappresentato dalla “Bòzza della formella” cioè di un tratto lacustre poco profondo con un fragmiteto insediato che, alla metà del 1900, raggiungeva una larghezza di circa 150 metri. Oggi il canneto, composto quasi esclusivamente dalla cannina di palude (Phragmites australis (Cav.) Trin. ex Steud.) si estende, secondo le stagioni e lo stato di salute della vegetazione, per meno di 20 metri verso il largo. Rimane più compatto sulla costa, mentre spingendosi verso il centro lago, si frammenta in ciuffi più o meno densi che creano così un’area protetta dal vento e dalle correnti. Qui l’impronta biologica rilevata, fa riferimento alla presenza di piccoli animali che vivono sulle rive del lago e degli insetti alati che hanno ritrovato sulla tela luoghi idonei per la muta, la sosta, la deposizione. I colori dominanti sono quelli del grigio, arancio, bianco, bruno, dovuti principalmente alla presenza di arenaria e frammenti di esuvie, conchiglie e chiocciole.

Analisi ecologica

L’habitat del canneto ha lasciato sulla tela una particolare traccia rappresentata non tanto dai resti vegetativi quanto dall’azione della trasformazione e degradazione della cannuccia molto evidente nella zona palustre coinvolgendo la parte inferiore del tessuto, che riporta per questo numerose screziature di colore nero. La presenza delle piante acquatiche nella zona costiera è stata catturata dalla tela che ha creato un tutt’uno con le diverse specie presenti nel lago che hanno aggredito il tessuto diventandone parte. Nessuna traccia invece, di alcuni preziosi abitanti delle aree rivierasche, il tritone crestato e il granchio di fiume, specie gravemente minacciate dalla presenza umana.

Analisi biologica

Sulla tela installata vicino alla cannuccia di palude, sono state ritrovate numerose tracce di libellule con esuvie, adulti, larve o esemplari morti intrappolati tra le maglie del tessuto o tra le più o meno fitte ragnatele. La specie più frequente è la Ischnura elegans, distinguibile per la presenza inconfondibile di una fascia blu sull’addome. L’analisi biologica ha anche individuato la presenza di aracnidi, piccoli mammiferi e l’inevitabile sedimento lacustre.

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