I pesci

I pesci

Le tele dell’artista, pur non producendo alcun danno fisico alle specie animali e vegetali presenti negli ambienti acquatici indagati, nei confronti della fauna ittica hanno rilevato la presenza di specie indigene e non. Sui tessuti, infatti, sono rimaste visibili le tracce del loro passaggio: scaglie di color bianco traslucido per lo più appartenenti ad individui della famiglia dei ciprinidi.

Le scaglie sono lamine di tessuto, disposte in linee oblique, che svolgono azione protettiva dagli urti, dalle pressioni e dalla penetrazione di batteri e di sostanze tossiche. Probabilmente favoriscono anche il movimento, riducendo l’attrito attraverso la formazione di piccoli vortici.

Basandoci sulle tracce rinvenute, valutandone forma e dimensioni possiamo ipotizzare che la scaglia di forma arrotondata e frastagliata appartenga al “carassio” (Carassius auratus), mentre quella dal bordo liscio ad una “tinca” (Tinca tinca).

I ciprinidi prediligono acque calme a fondo fangoso, ricche di idrofite e vegetazione, perché è qui che trovano cibo e riparo. Generalmente molto abbondanti nelle acque di pianura, si nutrono di invertebrati acquatici di piccole dimensioni, quali larve di zanzara, dafnie e chironomidi, ma anche di sostanze vegetali in decomposizione. Hanno corpo oblungo, bocca piccola, protrattile, priva di denti. Vivono nelle acque dolci di quasi tutto il mondo. Producono una grande quantità di uova.

Tra i ciprinidi molto comuni nei fiumi, laghi e canali d’Europa, c’è la tinca, pesce onnivoro che vive in piccoli branchi ed ha attività soprattutto notturna. Appartiene alla famiglia dei ciprinidi anche il carassio o come più comunemente conosciuto, il ‘pesce rosso’. La specie, aliena per i nostri ambienti acquatici, si presenta come molto invasiva e può raggiungere anche notevoli dimensioni e peso.  

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