Dal un punto di vista scientifico, l’impronta che la natura ha lasciato sulle tele di Roberto Ghezzi, restituisce una lettura delle peculiarità ambientali ed ecologiche del lago Trasimeno. La ricerca è stata condotta da Arpa Umbria ed ha permesso di evidenziare le caratteristiche uniche e particolari del lago e dei suoi abitanti, di evidenziare come l’”unicum” sia formato da più ambienti ognuno contraddistinto da specifici segni distintivi: la presenza e/o l’assenza di una specie vegetale e/o animale, l’insistenza di una architettura e/o la duttilità di un corso d’acqua, il ruolo dell’essere umano nella tutela e/o nella distruzione di un ambiente protetto. Lo studio biologico ha esaminato più da vicino le componenti animali, vegetali e minerali che hanno accolto per diversi giorni le tele dell’artista, accettandole nel proprio evolversi, assumendole come parte integrante del proprio divenire. Sulle tele infatti gli insetti si sono riprodotti, le piante hanno trovato supporto per crescere, gli animali matrice per la propria alimentazione. La restituzione di questa integrazione è rappresentata dalle numerose sfumature di colore: ogni organismo ha dipinto la tela con colori brillanti o tenui, secondo il suo essere o il tempo del suo passaggio o del suo permanere. Acqua, aria e terra hanno poi dato il loro contributo spostando, trasportando, rimuovendo, permanendo.