Lo studio ecologico e biologico svolto sulle tele immerse nell’acqua ha permesso di invidiare la presenza di specie introdotte dall’uomo, la presenza cioè di specie aliene, animali e vegetali. Queste, diffuse in modo volontario o accidentale al di fuori della loro regione d’origine, se trovano condizioni ottimali di crescita, si riproducono abbondantemente nel nuovo areale, creando molto spesso notevoli danni all’habitat e agli ecosistemi che li ospitano.
Tra le specie più abbondanti ritrovate nel nostro studio possiamo elencare: Carassius auratus (carassio dorato – pesce); Dicherogammarus villosus (gamberetto killer – crostaceo); Sinanodonta woodiana (cozza cinese – mollusco); Dreissena polymorpha (cozza zebra – mollusco).
L’importanza del ritrovamento e della presenza sulle tele dimostra non solo la loro abbondanza nelle aree studiate (il tempo di permanenza delle tele negli ambienti acquatici è di circa due-tre mesi) ma evidenzia anche la numerosità delle specie e soprattutto la rilevanza delle stesse, perché tra queste alcune, come il Dicherogammarus villosus è elencata tra le 100 peggiori specie invasive d’Europa e la Dreissena polymorpha è descritta tra le 100 specie invasive più dannose al mondo.
L’Italia è uno dei paesi Europei maggiormente colpiti dalle invasioni biologiche anche a causa delle favorevoli condizioni climatiche. E il Mediterraneo è il bacino europeo con il più alto numero di specie aliene. Considerando i notevoli impatti ambientali, sociali ed economici che ne derivano è necessario adottare comportamenti responsabili per prevenire e gestire l’introduzione e la diffusione delle specie esotiche invasive e educare la società civile affinché sia informata circa le problematiche causate di queste specie. Per questo è stato adottato il Regolamento Europeo n. 1143/2014 che invitiamo tutti i visitatori a consultare:
Regolamento (UE) n. 1143/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 ottobre 2014, recante disposizioni volte a prevenire e gestire l’introduzione e la diffusione delle specie esotiche invasive.