Opere di Roberto Ghezzi
SALA 1
Naturografia del lago Trasimeno, 2022
Quadrittico. Elementi naturali su tela
Luogo di installazione: Isola Polvese, Piattaforma (lat. 43.1231327; long. 12.1342935
periodo di installazione: 22.08.2022- 13.10.2022
Il punto di installazione della tela in misto cotone, era posto a 100 metri dalla costa in ambiente completamente acquatico ed esposto a venti di tramontana. Tra i pali in legno e di ferro della piattaforma, sede di sofisticata strumentazione per lo studio della qualità delle acque attraverso immagini satellitari, il tessuto ha catturato l’impronta di organismi saprotrofi, eterotrofi e decompositori che hanno lasciato sulla parte aerea della tela, zone dove risulta evidente la trasformazione della cellulosa e della lignina in molecole più semplici, con colorazioni che partono dai toni del nero e del marrone e che sono più dense a partire dal palo di legno e si diradano verso il centro. Altra caratteristica di questa installazione è l’impronta dell’acqua superficiale, che con il suo ondivagare ha descritto sulla tela un’ampia zona intermedia dove la presenza degli organismi vegetali e animali è molto dispersa e puntiforme. Qui diventa innegabile la rilevante presenza della clorofilla autunnale. La porzione immersa completamente e costantemente nell’acqua, invece, risulta più omogenea; l’impronta algale diluita è rappresentata dai toni sfumati del beige.
Analisi ecologica
L’ambiente acquatico traccia sulla tela l’impronta casuale dei pesci e delle piante acquatiche (idrofite e piante galleggianti) , ma anche degli uccelli che stazionano sulla piattaforma (cormorani e marangone). I cormorani ad esempio hanno lasciato ovunque le loro evidenti tracce. Interessante la presenza dei ciprinidi che abitano le acque del lago, a discapito di specie oramai estinte come la Rovella.
Analisi biologica
La tela posta sulla piattaforma ha catturato la presenza di diversi organismi biologici molti riconducibili alla presenza di clorofilla, cosi come anche evidenziato dalle immagini satellitari . Sicuramente interessante il connubio che si instaura tra il tessuto e le alghe galleggianti o piccoli artropodi e anellidi (oligocheti, ceratopogon, alghe e gamberetto killer)
Naturografia del lago Trasimeno, 2022
Dittico. Elementi naturali su tela
Luogo di installazione: Isola Polvese, Pontile del Porto (lat. 43.1146971, long. 12.1428353)
Periodo di installazione: 09.08.2022-13.10.2022
La tela di cotone naturale, installata sulla palizzata interna del primo pontile d’attracco a isola Polvese, posta a stretto contatto con le travi in legno che proteggono le imbarcazioni dal moto ondoso, ha reagito molto velocemente con la struttura legnosa, diventando nella porzione aerea, sede di proliferazione di muffe e organismi pluricellulari tipici della decomposizione organica. L’intreccio della trama del tessuto e delle ife fungine ha creato a sua volta un ideale ambiente di cattura per larve, insetti, semi ed alghe. Dal punto di vista cromatico su questa sezione della tela si sono create ampie aree bianche, verdi, arancioni e nere anche sul lato posteriore del tessuto, creando quasi un effetto di copertura “double-face”. Nella sezione immersa in acqua, invece, la tela ha colori più omogenei nei toni del verde e del beige, dati dall’alta componente vegetale ed algale.
Analisi ecologica
L’ambiente del porto, luogo fortemente antropizzato, ha lasciato sulla tela le tracce di anatidi, passeriformi e rapaci che caratterizzano l’avifauna del Trasimeno (Airone rosso, cigno, marzaiola). Non trascurabile l’impronta umana che si materializza nella continua alterazione dell’habitat palustre che ne minaccia l’esistenza (specie estinte: ninfea, rovella, soldinella).
Analisi biologica
Sulla tela immersa nell’acqua si è creato un sottile strato di organismi microscopici riconducibili alla presenza di alghe unicellulari e filamentose.
Inoltre le ife delle muffe createsi sugli spazi umidi della tela appaiono come intrecci multicolori che diventano “house” per semi, spore o piccoli animali
Naturografia di bosco, 2022
Elementi naturali su tela
Luogo di installazione: Cortona, Lecceta appenninica (lat. 43.3051633; long. 11.9955720)
periodo di installazione: 10.08.2022-13.11.2022
Il Parco Naturale del lago Trasimeno, istituito nel 1995, tutela un bacino di 128mq costituito da acqua, isole, seminativi, i prati dell’ex aeroporto Eleuteri e il promontorio di Monte del Lago. In questi ambienti le comunità biologiche possono rappresentare la cartina di tornasole dello stato di benessere del sistema “lago”. Nella conoscenza del Parco dalla fine dell’800 ad oggi sono intervenuti numerosi enti ed Istituti di ricerca che hanno raccolto, visionato, selezionato e realizzato studi finalizzati ad indagare la struttura delle comunità biologiche e l’idro-geologia del bacino. Le tele utilizzate nel nostro progetto hanno permesso di aggiungere nuove informazioni sulle semplificazioni e modificazioni degli habitat, mettendo ad esempio in evidenza la scomparsa di alcune specie animali e vegetali, la presenza di specie aliene, la trasformazione del territorio, gli impatti del clima sulla componente vegetale ed algale.
Analisi ecologica
Il lago Trasimeno occupa una vasta depressione a bassa permeabilità, alimentato dalle piogge che ricadono all’interno del bacino imbrifero. Solo una piccola porzione di queste si infiltra negli strati sotterranei, per cui il volume del lago risente molto velocemente delle precipitazioni. Essendo un lago piuttosto grande ma poco profondo (max 6m), la temperatura dell’acqua è particolarmente condizionata sia dalla temperatura dell’aria che dall’irraggiamento solare, rendendo il lago fortemente soggetto al fenomeno dell’evaporazione dalla superficie. Questa forte dipendenza dei livelli lacustri dalle condizioni meteo-climatiche fa del lago un sistema molto fragile, soprattutto in una fase climatica caldo/secca come quella che si è presentata nell’estate-inverno 2022 e che ha determinato anche un significativo impatto anche sulle comunità biologiche presenti.
Analisi biologica
Sulle tele immerse, seppur per pochi giorni, nelle acque del lago Trasimeno sono state ritrovate tracce di diversi organismi alloctoni presenti in abbondanza in tutto il lago (Sinanodonta woodiana, Dreissena polimorpha, Dikerogammarus villosus, Carassius auratus). Particolare ed interessante anche la diversa impronta ottenuta dalle tele a stretto contatto con il sedimento e con la terra.
SALA 2
Resti, 2023
Pali in legno e tessuti
Luogo di installazione: Castiglione Del Lago, Foce Paganico (lat.43.1372596; long. 12.0414921)
periodo di installazione: 17.11.2022- 22.12.2022
Alle porte della città di Castiglione, vicino all’ex-aeroporto Eleuteri, si trova un ambiente lacustre molto particolare determinato dalla presenza dell’unico emissario naturale del lago Trasimeno, il Paganico. Per studiare tale ambiente, l’artista ha installato due tele alla foce del corso d’acqua, che a causa dei numerosi eventi piovosi anche di una certa rilevanza, si sono fortemente fissate al substrato limoso del torrente, per cui le tele hanno acquisito una precisa colorazione nei toni del marrone chiaro e del beige, causata appunto dalle sabbie superficiali e dal sedimento. L’elevata densità dei granuli minerali ha lasciato una forte impronta anche sulla tela di garza nonostante la presenza della trama traforata. Qui significativa è stata l’impronta degli insetti alati e delle larve che si nascondono nel sedimento lacustre e delle macrofite spiaggiate, abbondantemente presenti sull’arenile.
Analisi ecologica
L’ambiente del bosco igrofilo ripariale, sviluppato su suolo sabbioso, tipico di quest’habitat di interesse comunitario preserva tra l’altro la presenza di alcune specie passeriformi o uccelli acquatici che hanno eletto il Trasimeno luogo idoneo alla salvaguardia della specie (cannaiola, pendolino, marangone). Ma sull’esteso litorale di Castiglione, trovano spazio anche specie animali alloctone come la Sinanodonta .
Analisi biologica
Sulle tele poste alla foce dell’immissario sono rimaste visibili numerose tracce minerali ma anche impronte vegetali di frutti di piante acquatiche qui molto diffuse.
Molto presenti gli insetti che sono stati ritrovati sia in forma larvale (chironomide) che di adulto (dittero, cicala d’acqua).
Resti, 2023
Pali in legno e tessuti
Luogo di installazione: Isola Polvese, Lecceta (lat. 43.1176768; long. 12.1399794)
periodo di installazione: 09.08.2022-13.10.2022
All’interno dell’Elceta di San Leonardo, una delle più antiche leccete ad alto fusto della regione Umbria, la tela bianca di cotone naturale, ha catturato l’impronta scura dei minuscoli granuli minerali e dei microorganismi che tra essi si nascondono, come artropodi, coleotteri, semi e vegetali aerodispersi. I numerosi abitanti del suolo e le ife fungine hanno elaborato il tessuto che era a diretto contatto del terreno. L’azione degradativa degli organismi detritivori ed erosivi ha fortemente minacciato l’integrità del tessuto, inglobandolo e trasformandolo in struttura semplice. La porzione aerea, invece, lì dove è stata sicuramente determinante l’attività catalizzatrice del pre-trattamento utilizzato dall’artista, si presenta all’osservatore con colori intensi ed omogenei, dati dalle ampie placche di muffe di colore nero e bianco che hanno nascosto organismi di grandi dimensioni quali foglie, ragni, e piume di uccello o microscopici come semi, coleotteri, cimici ed esuvie di piccoli vertebrati.
L’impronta del bosco sulla tela è rappresentata dai microscopici abitanti del suolo, protagonisti dell’azione degradativa ed erosiva sul tessuto, ma anche degli organismi di grandi dimensioni come foglie, ragni, piume che hanno lasciato ampie tracce nei toni del marrone, bruno, nero, bianco.
Analisi ecologica
L’ambiente terrestre del bosco poco antropizzato e regno quasi esclusivo della fauna selvatica, si caratterizza per una significativa impronta minerale, ma anche per quella degli uccelli che qui possono trovare luogo ideale per la sosta e la nidificazione o dei funghi, che con oltre 330 specie diverse rappresentano un interessante mondo da scoprire.
Analisi biologica
Sulla tela installata nella lecceta sono rimaste visibili le impronte minerali del terriccio e del complesso mondo sotterraneo costituito, ad esempio, da piccoli invertebrati, o dal sistema “bosco” che ha lasciato sul tessuto tracce della componente arborea
e dei suoi abitanti.
SALA 3
PALINSESTO, 2023
Naturografie di Lago (elementi naturali su tela) e Studi disegni, foto ingrandimenti al microscopio ritoccati a tecnica mista)
La tela è stata installata presso il canneto, area di particolare interesse conservazionistico in quanto costituito da un singolare biotopo rappresentato dalla “Bòzza della formella” cioè di un tratto lacustre poco profondo con un fragmiteto insediato che, alla metà del 1900, raggiungeva una larghezza di circa 150 metri. Oggi il canneto, composto quasi esclusivamente dalla cannina di palude (Phragmites australis (Cav.) Trin. ex Steud.) si estende, secondo le stagioni e lo stato di salute della vegetazione, per meno di 20 metri verso il largo. Rimane più compatto sulla costa, mentre spingendosi verso il centro lago, si frammenta in ciuffi più o meno densi che creano così un’area protetta dal vento e dalle correnti. Qui l’impronta biologica rilevata, fa riferimento alla presenza di piccoli animali che vivono sulle rive del lago e degli insetti alati che hanno ritrovato sulla tela luoghi idonei per la muta, la sosta, la deposizione. I colori dominanti sono quelli del grigio, arancio, bianco, bruno, dovuti principalmente alla presenza di arenaria e frammenti di esuvie, conchiglie e chiocciole.
Analisi ecologica
L’habitat del canneto ha lasciato sulla tela una particolare traccia rappresentata non tanto dai resti vegetativi quanto dall’azione della trasformazione e degradazione della cannuccia molto evidente nella zona palustre coinvolgendo la parte inferiore del tessuto, che riporta per questo numerose screziature di colore nero. La presenza delle piante acquatiche nella zona costiera è stata catturata dalla tela che ha creato un tutt’uno con le diverse specie presenti nel lago che hanno aggredito il tessuto diventandone parte. Nessuna traccia invece, di alcuni preziosi abitanti delle aree rivierasche, il tritone crestato e il granchio di fiume, specie gravemente minacciate dalla presenza umana.
Analisi biologica
Sulla tela installata vicino alla cannuccia di palude, sono state ritrovate numerose tracce di libellule con esuvie, adulti, larve o esemplari morti intrappolati tra le maglie del tessuto o tra le più o meno fitte ragnatele. La specie più frequente è la Ischnura elegans, distinguibile per la presenza inconfondibile di una fascia blu sull’addome. L’analisi biologica ha anche individuato la presenza di aracnidi, piccoli mammiferi e l’inevitabile sedimento lacustre.
Naturografia del lago Trasimeno, 2022
Isola Polvese, Pontile del Porto (lat. 43.1146971, long. 12.1428353)
Periodo di installazione: 09.08.2022-13.10.2022
La tela di garza posta tra le travi del primo pontile di attracco all’isola Polvese, sembra aver reagito diversamente, dalla tela di cotone installata nello stesso luogo, all’impatto antropico dell’area di sbarco. Il tessuto traforato è stato delicatamente colorato solo dalla completa disgregazione degli organismi animali/vegetali e da pochi organismi microscopici. L’adesione più lenta di questi ultimi, che per produrre un effetto visibile avrebbero dovuto trovarsi in condizioni di attecchimento migliori quali un maggior numero di particelle o un’ostruzione delle aree aperte, giustifica una struttura del colore più tenue, leggera, chiara. L’aderenza al substrato legnoso non ha prodotto grandi effetti cromatici: il più efficiente e continuo passaggio dell’aria tra le maglie più ampie del tessuto ha fatto, infatti, “respirare” la tela impedendo la formazione di muffe. Particolare invece la linea di confine acqua-aria, una linea verde pressoché continua data dalla presenza di clorofilla dovuta alla disgregazione cellulare vegetale presente sulla superficie dell’acqua.
Analisi ecologica
L’ambiente del porto è per l’isola Polvese un interessante ambiente di congiunzione tra la presenza dell’uomo e l’ambiente naturale della costa. L’isola, disabitata per la maggior parte dell’anno, è meta turistica estiva ed offre, luoghi dove la popolazione animale e vegetale riescono a trovare un equilibrio naturale. E’ qui ancora possibile ritrovare l’iris gialla ma anche tracce del tarabusino o del falco di palude che trovano ospitalità nella vegetazione che circonda l’area.
Analisi biologica
Nonostante la struttura aperta delle maglie della tela di garza, utilizzata dall’artista in questa installazione, le tracce della presenza animale e vegetale sono significative. La tela non aveva alcun contatto con i sedimenti lacustri, per questo è rappresentativa quasi esclusivamente delle tracce riferibile alle matrici acqua/aria. Importante la presenza di invertebrati e insetti alati, e delle alghe verdi filamentose superficiali.